
RITIRO
Ogni partita di terreno viene controllata verificando il rispetto della concentrazione massima per tutti i parametri previsti dall’autorizzazione. I terreni ritirati non devono essere contaminati da sostanze inorganiche non biodegradabili, ovvero metalli e composti inorganici (amianto, fluoruri e cianuri).
Trattamento preliminare dei rifiuti da inviare alla successiva fase di biorisanamento:
I materiali destinati al successive trattamento in biopila sono sottoposti al processo di vagliatura al fine di ottenere due matrici:
- Sottovaglio fine cui sono addizionati nutrienti ed eventuali strutturanti (es. perlite) da inviare al successive trattamento di
biorisanamento; - Sopravaglio (materiali con diametro superiore ai 4 – 5 cm) da inviare al successive stadio di frantumazione oppure a
trattamento/smaltimento presso impianti terzi.
Durante l’intera filiera di trattamento, viene garantita la separazione tra rifiuti pericolosi e non pericolosi.
TRATTAMENTO MICROBIOLOGICO SU BIOPILE (D8/R5):
- Eliminazione degli inerti grossolani e dei materiali estranei (cemento, laterizi, plastica, metalli, legname).
- Nutrienti ed inerte poroso additivati sul sottovaglio fine. I nutrienti sono indispensabili per creare un rapporto azoto, fosforo, carbonio equilibrato alle necessità dei batteri, l’inerte poroso (perlite) ha il compito di aumentare la permeabilità del terreno all’aria.
- I terreni sono posizionati in biopile e sottoposti ad aerazione ed umidificazione controllate, per garantire la percentuale di ossigeno ed acqua indispensabili al processo.
- La durata del processo è variabile a seconda dalla tipologia e della concentrazione dell’inquinante, dalla porosità e dalla temperatura del terreno.
- Il processo è controllato mediante una unità elettronica che adegua in automatico i parametri impiantistici e segnala eventuali difformità.
- Quando i contaminanti organici sono scesi entro il limite previsto dalla legge, il terreno viene considerato decontaminato e riutilizzato secondo norma.
I TERRENI SONO RIUTILIZZATI COME MATERIA SECONDARIA (D. LGS 152/06 ART.181-BIS) E REINTRODOTTI PER LO PIÙ NELLE SEGUENTI FILIERE:
- Miscele non legate impiegate per la costruzione e la manutenzione di strade, aeroporti e altre aree soggette a traffico (UNI EN13285 – UNI EN 13242- UNI EN ISO14688).
- Terre per la costruzione e la manutenzione delle strade (UNI 10006).
- Miscele non legate impiegate per la costruzione (UNI 11533-1).
L’ECO-COMPATIBILITÀ RISPETTA:
- Le destinazioni d’uso previste dalla tab. 1, all.5, pt. IV del D. Lgs.152/06.
- I parametri previsti sull’eluato secondo quanto dettato dall’allegato 3 del D.M. 05/02/1998 e s.m.i.
- I requisiti relativi ai valori limite delle sostanze inquinanti. Essi sono soddisfatti se verificata la conformità dell’eluato ai limiti delle acque sotterranee (Tab. 2, All. 5, Tit. V, Pt. IV, D. Lgs. 03/04/06, n. 152 e s.m.i.).
Obiettivo finale:
Ottenere una matrice terrosa che dovrà rispettare le norme UNI di settore, nonché le destinazioni d’uso previste dalla Colonna
B, Tab. 1, All. 5, Tit. V, Pt. IV del D. Lgs. 152/06, al fine di impiegarle per i seguenti scopi specifici (Art. 184- ter, comma 1, lettera a del
D. Lgs 03/04/06, n. 152):
- Utilizzo ad uso cantieristico.
- Impiego in opere di ingegneria civile.
- Impiego in opere di manutenzione e costruzione di autostrade, strade e piazzali.
- Impiego per recuperi ambientali, reinterri, riempimenti, rimodellamenti e rilevati.
- Impiego nella gestione sostenibile delle discariche.